L'orda d'oro 1968-1977. La grande ondata rivoluzionaria e creativa, politica ed esistenziale by Nanni Balestrini


L'orda d'oro 1968-1977. La grande ondata rivoluzionaria e creativa, politica ed esistenziale
Title : L'orda d'oro 1968-1977. La grande ondata rivoluzionaria e creativa, politica ed esistenziale
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ISBN : -
Language : Italian
Format Type : Paperback
Number of Pages : 687
Publication : First published January 1, 1988

Un'indagine dell'ondata rivoluzionaria e contestatrice che cambiò la società dal 1968 al 1977

A fronte di un panorama politico che ha visto crollare in pezzi il sistema dei partiti e incrinarsi istituzioni fondamentali dello Stato, diventa difficile guardare a quegli anni con serenità. Balestrini e Moroni lo fanno.
Anni di piombo, corpi separati dello Stato, terrorismo, emergenza, eversione, o al contrario: gli anni più belli che ci sia stato dato di vivere, rivoluzione, modifica radicale del vissuto quotidiano, utopia, bisogno di comunismo, lotta armata, rivoluzione sessuale eccetera eccetera. [...]
Come raccontare senza appiccicare definizioni, senza cadere nelle trappole dell'ideologia, senza gratificare l'avversario di sempre con la costruzione di mappe e geometrie? Forse attraverso frammenti. Dentro i sentieri labili della memoria e lasciando parlare le differenze.
Non una storia quindi, ma un percorso per sollecitare riflessioni, per sottolineare la felicità e la ricchezza, per aiutare a cercare le ragioni di una lunga primavera di intelligenze. --Nanni Balestrini, Primo Moroni


L'orda d'oro 1968-1977. La grande ondata rivoluzionaria e creativa, politica ed esistenziale Reviews


  • Gerardo

    Il testo è composto in questo modo: c'è una struttura portante tenuta in piedi dai due autori e una serie di saggi, di vari autori, che si focalizzano su vari aspetti più particolari. Questo rende altalenante la lettura: ci sono saggi estremamente intelligenti, altri molto pedanti.

    I due autori cercano di mostrare l'importanza di un decennio che in maniera troppo semplicistica viene descritto come epoca di pura violenza. C'è stato dell'oro oltre al piombo. Chi cerca riflessioni sul terrorismo resterà deluso.

    I due autori ricostruiscono le idee dietro ai numerosi movimenti che si sono succeduta dal 68 al 77: cercano di mostrare il profondo legame tra le varie teorie marxiste in voga in quegli anni e le pratiche dei movimenti. Infatti, quegli anni non furono solo una critica alla società, ma anche a una certa visione del marxismo: si è trattato di un vero e proprio ripensamento degli strumenti teorici della sinistra. Inoltre, si cerca di mostrare come il movimento studentesco fosse profondamente legato a quello operaio.

    Nella prima parte si ricostruisce l'ambiente sociale e culturale degli anni 50-60, soprattutto in ambiente operaio. Queste informazioni rendono chiari gli eventi del 68, visti come il punto più alto di un percorso iniziato ben prima. Nel 68 lo studente si riconosce proletario: si fa indottrinare dall'Università al fine di diventare un efficiente capitale umano pronto per il mondo del lavoro. Per tale motivo, gli studenti e gli operai iniziano a lottare insieme, nonostante alcune divergenze. Il 68 italiano crede fortemente nella possibilità di avviare un processo rivoluzionario capace di sovvertire il sistema capitalistico in favore di uno utopico di stampo comunista. L'eredità della Resistenza pone questi giovani e questi operai all'interno di un discorso di lotta contro ogni forma di sfruttamento. Le derive di questo pensiero porteranno al terrorismo.


    Nel 77 si lotta soprattutto contro il concetto di lavoro stesso: l'operaio cerca di svincolarsi dal lavoro, prima considerato come elemento della sua identità. L'operaio lavora perché deve sopravvivere, ma rivendica ciò che si trova oltre al lavoro come suo vero fondamento della propria identità. Grazie al femminismo, si intensificano le riflessioni sulla soggettività, sulla libertà personale, sul corpo e sul sesso. L'individuo cerca di abbandonare le catene sociali imposte dal potere in favore di una maggiore consapevolezza ed espressione di sé. Per tale motivo, il 77 sarà anche un momento di grande fervore culturale.

    In tutto questo, lo stato e i vecchi partiti ricoprono il ruolo di forze restauratrici che cercano in tutti i modi di demonizzare queste esperienze. Non solo attraverso la strategia della tensione, ma anche attraverso un uso massiccio della forze di polizia e dei mass media.

    Il testo è dichiaratamente di parte, e rivendicato come tale. Tuttavia, in questo risiede il suo interesse: nella sincera adesione degli autori alle lotte di quegli anni, si intravede non solo una teoria, ma un'umanità concreta che ha cercato, nel bene o nel male, di realizzare i propri sogni. E in questa sincerità si intravedono anche le storture di quel sistema, le sue falle, le sue debolezze.

    Il testo si conclude con delle riflessioni sugli anni 80: queste esperienze non sono state capaci di darsi una strategia, il che ha prodotto una sorta di sbandamento della base. Lo stato, con la sua continua lotta ai movimenti, ha infine eroso quella vitalità.

    Un testo importante, nonostante molti passaggi ridondanti o dove ci si perde in elenchi di movimenti e riviste.

  • Barbara Bagatin

    The true History of 1968 in Italy. The best and most partecipated in western world, much more than in Usa and in France. This is the 1st reason it finished so dramatically. 9 years of braveness, revolutionary spirit and hope. Too little told, often incorrectly and superficial by those who confuse this term with the Red Brigades, which, however, was a moment of marginal contemporary Italian history.

  • Thomas

    sweeping and extensive book about the revolutionary struggles of the 60s and 70s in italy, covering the events from the perspective of various authors approaching the topic from many different angles and tendencies. the editors state that it was not intended to be an objective view of the events but rather "a compass for orienting oneself within the labyrinth", and the translators call it a revolutionary montage. i imagine different readers will get different things out of this but i was particularly struck by the emphasis on the productivism of the italian communist party's strategy and a lot of the material on the economic transition to the neoliberal era in the late 70s.

  • Niklas Rutgersson

    Invaluable book on the left-wing movements during the years of lead, Too bad the translation is so-so

  • Beppe Longo

    Lettura interessante anche se un po' settaria, d'altronde se nasci gruppettaro, gruppettaro muori :)

  • Ily

    Consultato per la tesina e finito di leggere subito dopo. Un bel libro che analizza un decennio importantissimo per la storia di tutto il mondo.

  • Amid

    I only read about a quarter of it and I am mesmerized. It's an outstanding account of the Italian left, much like everything else Nanni Balestrini wrote.