
Title | : | La virtù dell'orto: Coltivando la terra si coltiva anche la felicità |
Author | : | |
Rating | : | |
ISBN | : | - |
Language | : | Italian |
Format Type | : | Kindle Edition |
Number of Pages | : | 113 |
Publication | : | First published January 1, 2016 |
Nicola Gardini
Due passi in giardino, cesoie alla cintola. Qui un rametto da potare, là un pomodoro da legare. Sugo di more di gelso mature, velluto di pesche e albicocche, un profumo inebriante. Se l’umore del risveglio era nuvoloso, uscire di casa e immergersi in un corpo a corpo con la natura non può che aiutarci a uscire da noi stessi, da quel crampo mentale notturno che ci aveva lasciati intorpiditi, fiacchi svogliati depressi. Fuori, un mondo intero che ha bisogno delle nostre cure e dei nostri gesti ci attende: un terreno incolto in cui lanciare manciate di semi, un davanzale dove stanno allineati bei vasi di coccio, una siepe dove ospitare uccelli o un orto da cui farsi nutrire. «Lavorando in giardino» dice Pia Pera in queste pagine, «si rafforza in modo molto rasserenante la connessione tra azione e risultato. L’esatto contrario della depressione, quel misero stato in cui si ha l’impressione che nessuna nostra iniziativa approderà mai a qualcosa di bello». Un libro dove andare a passeggiare quando il buon umore ci volta le spalle, perché in giardino, luogo di operosa e nutriente bellezza, c’è spazio solo per vita pura e semplice.
La virtù dell'orto: Coltivando la terra si coltiva anche la felicità Reviews
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Le riflessioni di Pia Pera sulla pratica del tenere un orto o un giardino (anche se nell'interpretazione di Pia Pera le due cose non sono separate) non sono mai banali. L'idea di base è quella della cura di un orto/giardino come momento di benessere e come luogo in cui imparare dalla natura.
Non vedevo l'ora di continuare a leggerlo per entrare nel piccolo mondo dell'autrice e ne ho centellinato la lettura per potermelo godere il più a lungo possibile.
Ho apprezzato particolarmente l'attenzione a un discorso più generale sull'importanza della salvaguardia della natura, l'invito a considerarci come parte del tutto. Persino uno spazietto del proprio giardino/orto, anche se recintato, possiede una sua interdipendenza con tutto il resto: la solitudine quindi è solo apparenza?
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«Che strano. Il colore da cui ha avuto origine la vita sulla terra - il colore della clorofilla, della trasformazione della luce del sole in energia e nutrimento per tutti gli esseri - non ha la purezza di un colore primario, non se ne sta superbo in immacolata solitudine. Nasce nella contaminazione, nella mescolanza. Le cose vive non stanno mai ferme: respirano, si nutrono, dipendono da uno scambio continuo di energia».
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Mi piacciono gli orti di Pia Pera, mi piacciono le parole che usava per descriverli e le spiegazioni che ne dava, soprattutto per l'uso meditativo/spirituale piú che per gli ortaggi. Le sue idee a riguardo hanno favorito la comparsa degli orti scolastici che ritengo sarebbe una buona idea esportare anche a Berlino, per quanto sull'argomento loro sono piú avanti grazie alle kleine colonie.
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Alcuni interessanti riflessioni seppellite sotto una coltre di pseudo-ambientalismo nostalgico da boomer. Mi ha lasciato l'impressione di ascoltare i monologhi di una persona una volta molto colta e profonda, adesso immancabilmente corrotta da un rigetto acritico del presente, verosimilmente portato dalla vecchiaia. Sfortunatamente insipido.