La saga dei Borgia: delitti e santità by Antonio Spinosa


La saga dei Borgia: delitti e santità
Title : La saga dei Borgia: delitti e santità
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ISBN : 8804470577
ISBN-10 : 9788804470571
Language : Italian
Format Type : Paperback
Number of Pages : 274
Publication : First published January 1, 1999

"Predomina in questa storia il rosso. Il rosso dell'inferno; il rosso del toro, stemma dei Borgia; il rosso delle fiamme che avvolgono negli incubi notturni il santo della famiglia, Francesco, sommerso dalle ignominie dei suoi progenitori." Antonio Spinosa, autore di numerose e fortunate biografie, rilegge la storia dei Borgia a partire dalla figura pressoché sconosciuta del santo gesuita Francesco de Borja, bisnipote dello scandaloso papa Alessandro VI, uomo ricco e potente perseguitato dal senso di colpa per i delitti legati alla sua famiglia. Dopo aver delineato la psicologia complessa e tormentata del santo, l'autore traccia una serie di ritratti potenti e tragici dei suoi tutt'altro che santi predecessori: dal papa Alessandro, simoniaco, lussurioso, mandante di innumerevoli omicidi, al terribile duca Valentino, fino all'ambigua Lucrezia, dalla fama di avvelenatrice dissoluta. Spinosa intreccia così, in pagine dense e avvolgenti, le glorie e le infamie di una famiglia che ha segnato come poche altre la storia del nostro Rinascimento.


La saga dei Borgia: delitti e santità Reviews


  • Francesca

    3.5/5

  • Sergio Frosini

    Concede troppo all'immagine classica dei Borgia, soprattutto quella di Lucrezia avvelenatrice. Più che storia, sembra gossip. Trascurabilissimo.

  • Svalbard

    Bunga-bunga à la Renaissance...

    Tempo fa, avevo letto un libro di Beppe Severgnini, “La pancia degli italiani”, che era un tentativo di analizzare retrospettivamente il “fenomeno” Berlusconi (fenomeno in senso sociale, non nel senso che lui sia un fenomeno, penso sia chiaro). Uno degli elementi analizzati era la seduzione che gli italiani portano in qualche misura scolpita nel loro DNA per il “principe”, il signore rinascimentale, che vive in maniera gaudente, spregiudicata ed immorale, che si teme e si ammira, da cui si è disposti ad accettare angherie ed ingiustizie nella previsione o nell’aspettativa di qualche beneficio personale. Un bell’esempio incarnato di questo tipo di atteggiamento lo si ha nella famiglia Borgia: il papa Alessandro VI, e i figli Cesare e Lucrezia, campioni di intrighi, tradimenti, vendette e veleni; una famiglia che seppe e volle fare il centro del suo potere la Chiesa di Roma, facendole toccare uno dei suoi vertici più bessi (quanto a bassi vertici, parlando di Chiesa di Roma peraltro esiste vasta possibilità di scelta - dato per scontato che il primato morale e spirituale della suddetta istituzione, a quei tempi e non solo, rimane una favoletta per poveri di spirito). Questo libro è un dettagliato resoconto della storia della suddetta famiglia, ricco di aneddoti, documentazione, storie dirette e parallele, il tutto raccontato senza incedere nella pedanteria. E poi si parla anche di un altro Borgia, meno conosciuto e di poco posteriore agli altri, che - quasi per compensare i perversi ascendenti - visse in maniera virtuosa e divenne poi santo. Tornando ai Borgia “cattivi”, comunque, non si può fare a meno, leggendo questo libro, di vedere in filigrana, complice la lettura di Severgnini, modi ed atteggiamenti a noi più vicini; se non veleni ed omicidi, almeno corruzione, intrighi e giochi di potere, personaggi venduti e comprati, e ovviamente scatenate feste orgiastiche. Ma pensando ai Borgia, oltre al faccione di Adolfo Celi in un celebre sceneggiato che probabilmente oggi la RAI non avrebbe più il coraggio di produrre (ma è reperibile in DVD, per chi ne abbia interesse) non possono non affiorare alla memoria le luciferine parole di Orson Welles: “In Italia, sotto i Borgia, per trent'anni hanno avuto guerre, terrore, assassinii, massacri: e hanno prodotto Michelangelo, Leonardo da Vinci e il Rinascimento. In Svizzera, hanno avuto amore fraterno, cinquecento anni di pace e democrazia, e cos'hanno prodotto? Gli orologi a cucù”.

  • Vesper

    Abbandonato a metà. Davvero trascurabile, va poco oltre la narrazione dettagliata di fatti non accertati, opinioni e pettegolezzi dell'epoca, e manca una analisi storica.

  • Ds

    Un grande potenziale, poca sostanza. Sinceramente, avrei preferito che il libro si concentrasse molto meno sulla figura santa di Francesco e più sulle vicende dei "delitti". Spinosa ammette sin dall'inizio che fonti certe e inoppugnabili sui Borgia (in particolare Cesare, Lucrezia e papa Alessandro) non esistono. Ci vuole una buona dose di intuito e logica. Ammetto di aver scoperto moltissime cose e la lettura è stata molto piacevole ma l'ultima parte sembra esser stata scritta di fretta. Si conclude un po' così, in sordina. E so che non avrei diritto di lamentarmene. Lo stesso Spinosa afferma che la fortuna dei Borgia è esplosa all'improvviso e altrettanto all'improvviso si è conclusa. Il prossimo passo saranno le biografie individuali dove sono certa che la mia curiosità verrà soddisfatta ulteriormente. Sarebbe più un tra le 3 e le 4 stelline. Avrei voluto semplicemente un centinaio di pagine in più.

  • Alexandro Talamo

    Interessante percorso attraverso i due lati di una famiglia complessa: i diavoli e i loro peccati, e poi il santo, e il suo accidentato stile de vita per compensare il comportamento degli antenati.