
Title | : | Le bugie del mare |
Author | : | |
Rating | : | |
ISBN | : | 8807034468 |
ISBN-10 | : | 9788807034466 |
Language | : | Italian |
Format Type | : | Paperback |
Number of Pages | : | 219 |
Publication | : | First published April 9, 2014 |
Le bugie del mare Reviews
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“Le bugie del mare” è un libro che, a mio giudizio, può essere considerato a metà strada fra un romanzo e un saggio. La storia che l’autrice racconta è suddivisa in due parti: c’è un prima in cui il protagonista, Akino, si reca sull’isoletta di Osojima per studiarne la fauna, la vegetazione, gli usi e costumi, e le religioni locali, ed un dopo in cui lo stesso protagonista fa ritorno sull’isola cinquant’anni più tardi. La narrazione ha un ritmo lento e pacifico e i dialoghi sono costruiti in quel modo garbato che io definisco “alla maniera giapponese”.
Ho trovato molto utile la cartina geografica all’inizio del libro, perché aiuta a comprendere meglio il percorso che fa il giovane Akino, studioso dell’Università K., lungo quello che lui definisce “un cavalluccio marino”, alla ricerca di un antichissimo complesso templare buddhista. Mi sono, anche, piaciute parecchio le spiegazioni sulla fauna locale, come la differenza caratteriale fra i capricorni (molto riservati e solitari) e le capre (più socievoli e propense all’accoppiamento), e quelle sulla trasformazione della casa doppia, presente nelle isole del Pacifico, in casa unica, diffusasi in Giappone; nonché l’attenzione riservata all’etimologia dei toponimi, grazie alla quale si può meglio comprendere il significato dei vari luoghi.
Una parte del romanzo è dedicata anche al racconto delle motivazioni che portarono all’imposizione, sull’isola, dello shintoismo e alla scomparsa del buddhismo e delle credenze religiose autoctone, spesso e volentieri mescolate all’animismo e a leggende molto antiche, come nel caso della storia dello Scoglio di Keinin.
Una bella lettura: rilassante, istruttiva, e molto giapponese. -
Natura, profumi antichi, religioni scomparse, lutti in lontananza:
https://youtu.be/bwSY-xdqxVk -
l protagonista del libro, Akino, è un giovane ricercatore universitario che intorno agli anni '30 decide di recarsi nell'immaginaria isola di Osojima, vicino al Kyushu, per terminare una ricerca iniziata dal suo mentore e purtroppo interrotta a causa della sua morte. Ma il ragazzo deve soprattutto elaborare una serie di lutti che l'hanno profondamente scosso e la natura, come la precedente opera della Nashiki "Un'estate con la strega dell'Ovest, sembra offrire ancora una volta rifugio ed occasione di elevazione spirituale. Ho trovato molto interessante gli intrecci fra lo Sciamanesimo e lo Shinto, assieme agli accenni al Buddismo esoterico ed al destino del clan Heike. C'è poi un salto temporale di 50 anni che mi ha colpito, con in mezzo la devastazione e le profonde sofferenze causate da una guerra che non si può dimenticare.
Nel Giappone degli anni 80, in pieno boom economico, c'è ancora spazio per le tradizioni ancestrali? Interessa a qualcuno preservare la natura e le vestigia del proprio passato? Non c'è una risposta univoca, laddove il figlio di Akino pare incarnare i valori migliori della modernizzazione ed un certo rispetto per ciò che è stato. In alcuni punti, il libro mi ha ricordato "Racconto di una luna" di Keiichiro Hirano quando il protagonista mette in dubbio le sue esperienze. Ad Osojima, l'isola lenta, è questo il significato del suo nome, è facile imbattersi nelle bugie del mare, ovvero i miraggi creati dalla luce del sole che si riflette sulla superficie marina. È forse stato tutto un sogno, una suggestione della mente?
Una storia breve e particolare, una sorta di pellegrinaggio nella natura incontaminata e nel cuore mistico del Giappone. -
Un libro che è a metà tra un romanzo e un saggio, lento come lo scorrere della vita nell'isola, altrettanto dolce e poetico. "Le bugie del mare" è un testo squisitamente giapponese, e i più navigati lettori sapranno esattamente quello che intendo dire.
Non adatto a chi ha fretta e fame di accadimenti: a Osojima, la storia è già successa, il lettore al pari di Akino "è lo straniero, che giunge dopo". -
▍時間這玩意並非快速而線性地流逝,而是同等價值的過去與現在並列眼前,予人慢慢回味。所謂喪失,即是沉積在我心中的時間逐漸積累增加。
封面也好美好特別的一本書!書封背面的介紹、開頭的氛圍和書名讓我以為會是關於鄉野傳說的驚悚故事,但其實整本書似乎只充滿著對於遲島豐富的自然生態、歷史悠久的佛教遺跡和居民獨具特色的建築及生活。海幻,亦即海市蜃樓,幻想與自然何者為真實,又或者是幻想就在自然當中。
雖然最後還是不太懂這本書到底想要表達什麼,但就連譯者的文筆用詞也值得讚許,讀著讀著,充滿蘊気的南方小島豐富多彩的濃綠森林、波光粼粼的湛藍海水彷彿就在眼前。
┆沙子在清澈透明的海水洗過之後,一粒粒晶瑩剔透閃閃發光。海水愈往海上流動,顏色從淺綠轉為深藍,彷彿踩著藍色的階梯一路漸層至水平線為止。
┆闊葉林樹梢的綠波浪,如此眩目,然一切皆幻影,幻影就在森羅萬象之中,森羅萬���因幻影而耀眼閃爍。
┆我想能活到年老是一種恩寵。年輕時流竄全身的淨是熱忱與感動,如今堆疊在內心的只剩沉靜的感慨。
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Piuttosto noioso e anche la trama va intuita, perché da leggere c'é proprio poco. Consigliato soltanto a chi é appassionato alle varie leggende e miti giapponesi o a chi ama leggere effimere storie giapponesi.
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Poétique, calme.
C'est une balade paisible entre souvenirs et croyances; le poids de ces derniers et du temps qui passe.
Un petit plaisir. -
E' il secondo romanzo della Nashiki che leggo e anche in questo caso la sua scrittura ha avuto su di me l'effetto di una carezza rassicurante; la lettura di questo libro è stato un piccolo e prezioso toccasana che mi ha rasserenato l'animo. Non ho mai partecipato a una sessione di meditazione, ma nel mio immaginario dovrebbe offrire sensazioni simili a quelle che mi ha donato questa lettura. Del resto, allo stesso protagonista, verso la fine del libro, viene suggerito come la sua esperienza nei boschi possa essere paragonabile a un percorso di morte e rinascita secondo la dottrina buddhista dei Dieci stadi dell'esistenza.
"Il cammino in montagna, a seconda dello stato spirituale di chi lo pratica, può essere un modo per affrontare le dieci fasi di cui le ho parlato. Quei dieci mondi si trovano dentro ognuno di noi, noi che siamo ciascuno diverso dall'altro ma che li possediamo nella nostra interiorità"
E questo cammino in montagna noi lettori lo percorriamo insieme con Akino, con un'immersione nella natura rigogliosa dell'isola che, nel mio caso, è stata totale.
A differenza de Un'estate con la strega dell'ovest, Le bugie del mare è un romanzo probabilmente meno affine ai gusti del "palato occidentale", perché è un testo molto "giapponese". Si ambienta nella (immaginaria) isola di Osojima, "l'isola lenta". Lenta com'è lento un cammino in montagna, lenta com'è lenta la raccolta di dati e informazioni per una ricerca, lenta com'è lento il processo di piena conoscenza e consapevolezza di se stessi, lenta com'è lento il tempo a curare le ferite. Questi sono i temi di cui tratta il romanzo e di conseguenza la lentezza permea le sue pagine. Si tratta di una "lentezza positiva", ma che a molti può comunque non piacere.
Una trama esiste, ma è labile e non è affatto l'elemento più importante del libro, anzi è piuttosto un pretesto. Partendo infatti dal "pretesto" della ricerca accademica del protagonista, che indaga sulle tradizioni dell'isola di Osojima e sul suo passato, il romanzo ci offre in realtà un'immersione totale nella Natura - una natura assolutamente benevola, che dà pace, protezione, benessere, ma che noi dobbiamo tutelare e proteggere - ma ci offre anche una riflessione su buddhismo e shintoismo, spiritualità, tolleranza religiosa. Infine, nell'ultimo (bellissimo) capitolo, che si svolge 50 anni dopo, ci porta anche a ragionare sulle conseguenze del tempo che passa, sui mutamenti spesso repentini della società e dell'ambiente che ci circonda, sull'importanza della memoria storica, sullo sfruttamento e la tutela dei beni naturali e archeologici, su quanto talvolta il singolo può o potrebbe fare su tutti questi punti.
E ogni volta che un libro riesce al tempo stesso a rilassarmi (intrattenendomi, in questo caso, non con una trama avvincente ma grazie alla sua capacità di trasportarmi con la mente in una meravigliosa isola che "straborda di un'energia vitale che non cessa mai di esplodere") e offrirmi numerosi spunti di riflessione... lo promuovo. Se poi riesce anche, come in questo caso, a "coccolarmi"... lo promuovo a maggior ragione.
Tuttavia non lo consiglierei - o almeno non a chiunque - perché resta comunque un libro particolare, atipico, e non adatto al palato di tutti, mentre consiglierei un approccio all'autrice. Se in Italia pubblicheranno altro della Nashiki... mi affretterò a procurarmelo. -
Apparentemente si potrebbe pensare ad un "libretto" sull'esplorazione, da parte di uno studioso naturalista, di un'isola Giapponese, ancora parzialmente selvaggia, durante l'ante-guerra. Dove il protagonista, accompagnato da memorabili personaggi autoctoni, vaga a piedi immerso fra la natura, le architetture locali, gli animali e i templi scintoisti che negli anni hanno sostituito quelli buddisti.
Improvvisamente però, a metà libro, la tematica diventa quella del progresso in grado, spesso, di obliterare la tradizione (tema molto sentito in Giappone), sarà questo il caso?
Lieve, profondo e commovente. -
Un giovane ricercatore si avventura alla scoperta di un'isola giapponese, avvolta di nebbia e foreste come un miraggio sul mare. Un viaggio di andata e ritorno che si intreccia con la natura selvaggia e la storia antichissima del luogo ma su cui si intesse anche il cammino di crescita e rivelazione del protagonista.
La forma è il vuoto, il vuoto è forma: è l'isola stessa, fluttuante nel tempo, mutevole, la chiave. -
Les chemins de la mémoire, les moments de contemplation et de vide, la nature et l’île qui semble animée d’une vie propre. On pourrait presque sentir le vent chaud et humide sur les hauteurs des montagnes. Et que c’est humain, un narrateur qui prend son temps et ne raconte pas tout. Pour moi, qui suis sensible aux souvenirs et aux blessures du deuil, c’est une lecture qui m’a touchée par les mots dits et non dits.
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La letteratura giapponese non delude... Romanzo che definirei "spirituale", è stato un vero viaggio, le descrizioni sono così ben scritte da avere la sensazione di essere materialmente su Osojima. La parte riguardante il folklore è ancora più affascinante, il tutto con quel tocco di malinconia che ti lascia la letteratura giapponese. Se avete un'animo sensibile, da leggere assolutamente.
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In una piccola isola del sud del giappone il nostro protagonista si spinge oltre se stesso, alla riscoperta di una perduta spiritualità e tra leggende isolane da comprendere.
Un libro che non ha pretese, semplice e profondo nel suo insieme senza colpi di scena o misteri profondi se non quello del tempo che passa ma che porta con se il passato -
Incuriosita dal primo libro, non sapevo cosa aspettarmi da questo secondo titolo che parte molto lento, ma assume un significato più dolce e profondo con il capitolo finale. Non scriverò spoiler ma alzo il voto (che per me sarebbe un onesto Tre Stelle e Mezzo) perché spero che tante persone possano leggere il libro e perdersi nella spettacolare ambientazione di Osojima ❣️
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Piacevole nella descrizione dei contatti tra il protagonista e le particolarità dell'isola di Osojima e dei suoi abitanti. Le parti specifiche legate alla geografia del posto descritta al dettaglio un po' noiose.
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「濃密」がぴったりな物語。ネタっぽさが全く、文章だけで惹きつけてくる、まさに文学。人間が自然の一部として一緒に描写されてるのが綺麗。人文学者には相変わらずあこがれる・・・。梨木香歩さんの本は植物動物の描写が詳しくて自然が恋しくなるなぁ。
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Recensione completa -
https://youtu.be/5uuXDsSr4vw?t=317
Post Instagram -
https://www.instagram.com/p/CRTN6MinaAn/
Voto - 2.5 stelle -
Mi è mancata un po' una storia di sottofondo, ma il modo in cui descrive l'isola, le leggende e le sensazioni che evoca sono magnifici... Ti fa venire voglia di conoscere meglio il Giappone!
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Very calm and beautiful book about simple things. The relationship of a person to nature, time passing by are the main themes of this book. Quiet and bucolic. Poetic
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I couldn’t even finish this bc I found it so boring and meandering :(
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DNF
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Le descrizioni sono preponderanti in questo libro, per i miei gusti eccessive. La storia rischia quindi di entrare in secondo piano e di attirare poco il lettore.
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Ma vorrebbe essere un romanzo o una guida turistica?
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[2022.06.03_76]
海幻顯現出的城牆,良信把虛幻的實體化,自遲島東岸採石,運送到西岸堆壘,辛勤勞動的成果,建立了良信堡壘。石牆雖然綿長壯觀,畢竟難以一己之力完成,石造的夢縱使堅固,也抵擋不住歲月的摧殘抹滅。每個人心目中總有想留存下來,妄想維持不變的東西,無奈每個剎那都只是當下,沒有什麼能恆常不變。 -
Una storia sul cambiamento, sulla storia e sul sapere accettare le perdite. Scritto con levità e accurato dal punto di vista storico e naturalistico.