La costanza della ragione by Vasco Pratolini


La costanza della ragione
Title : La costanza della ragione
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ISBN : 880440535X
ISBN-10 : 9788804405351
Language : Italian
Format Type : Paperback
Number of Pages : 320
Publication : First published January 1, 1963

Ambientato nella Firenze del dopoguerra il romanzo attraversa i primi venti anni di vita di Bruno, orfano di Rifredi destinato a crescere tra l'angoscia della madre Ivana, la robustezza morale di Milloschi (antico amico del defunto padre divenuto suo tutore) e l'entusiasmo legato al pittoresco mondo che lo circonda. Questo varia passando dai soldati americani della sua prima infanzia alle epiche scorribande con gli amici, le prime memorabili pulsioni della carne, gli ideali di natura primitiva ma marcati, i sogni di assunzione alla Gali (Officine Galileo), il primo vero amore.
Eternamente in conflitto con la rassegnazione, la lascivia e la cieca ostinazione con cui i suoi "vecchi" affrontano la vita, Bruno si concentra su se stesso cercando risposta alle proprie inquietudini con il pragmatismo e la concretezza dei calcoli matematici.
Complice l'amore per Lori esso si scontra fortemente e in continuazione con il mondo che esso stesso aveva avuto premura di costruire, soggetto soltanto alle regole della ragione.
Egli stesso ne esce sconfitto e ferito a morte, ma quanto mai vincitore, arricchito nella prospettiva di poter ottenere la capacità di conoscere e gestire le giostre che il sentimento scuote e finalmente capace di godere la propria intelligenza e la propria sensibilità senza il dogmatico peso di estreme razionalizzazioni.


La costanza della ragione Reviews


  • Chiara Canu

    "Baciandola distrussi per sempre questa superstite e assurda nostalgia. Il vento, mentre parlavamo ci costringeva a riprendere fiato. Ella disse: 'Non è mai passato nulla finché ci pensiamo' ".

    Un passaggio dall'infanzia all'età adulta. È la storia di Bruno, orfano di padre - scomparso in guerra - con addosso il peso della madre Ivana, immersa nella vana speranza di un ritorno dalla quale non si schioda. Poi c'è Milloschi, detto Millo, migliore amico di Ivana, che per tutta la vita farà da tutore al ragazzo.
    È una Firenze diversa, di periferia, quella che Pratolini ci racconta nel suo ultimo romanzo; una parte di città dove la vita scorre ai margini, e ai margini ci stanno Bruno e tutti gli altri, ragazzi e ragazze, fra aspirazioni lavorative per una degna sistemazione in una società criticamente capitalista, ideali politici sgorganti in direzioni di pensiero, i primi rumori dei corpi in crescita, e il grande amore con cui rinascere e con cui attecchirsi, fino al dolore più forte. Ne sentiamo ogni aspetto: il desiderio, i dubbi per i comportamenti altrui, le domande che non trovano risposta, il brivido dell'amore a vent'anni, ottimista e proprio per questo incosciente. In tutto ciò la forza di una ragione che, come indicato nella prefazione, "appare vincente anche laddove risulterebbe sconfitta", questa ragione di cui Bruno, rigoroso e giudicante (rigorosità percepibile anche nello stile narrativo, diverso dagli altri romanzi dell'autore, ora più duro e meno scorrevole, non per questo freddo e distaccato) si fa forte per orientarsi e raggiungere un posto nel mondo, anche quando i sentimenti non lasciano spazio a nessuna logica di coscienza; anche quando la cosa più cara arriva a sgretolarsi. E sarà per questo rigore, per questo porre pensiero sopra ogni altro piano, che se ne può uscire. Perché tra ragione e sentimento, in questo divario emozionale dell'animo umano, vi è sempre uno spazio percorribile: la libertà.

    "Io sarei rimasto, perseguitato dal suo ricordo, colpevole della mia ignavia, ma per sempre disincantato, pronto d'ora in avanti ad intravedere il male nelle sue più perfette mascherature, e ad affrontarlo con astuzia. A ricambiarlo con ferocia. E maturo per tornare a credere, con umiltà, nelle verità elementari".

    Mi ha avvolta, mi ha toccata. Un grande libro.

  • Anca Dorohoi

    La constanza della ragione, trebuie s-o recitesc, imi mai amintesc doar ca mi-a placut mult, cred ca m-a si marcat cumva. Am vazut si filmul, oare citi ani aveam, ca vad ca e facut in 1964, cind aveam doar 13 ani. Ma gindesc ca la noi o fi ajuns dupa citiva ani. Oricum, am citit carti si am vazut filme care nu prea erau pentru virsta mea, dar nu m-a cenzurat nimeni. Din fericire, sau din pacate, chiar nu-mi dau seama.